LUCCA – In molte città italiane, tra cui Massarosa, Altopascio, Bagni di Lucca, Borgo a Mozzano e Castelnuovo Garfagnana, è stata recentemente annullata la cittadinanza onoraria concessa a Benito Mussolini. Un gesto che non può essere ridotto al concetto di “cancel culture”, ma che rappresenta il recupero di un’autonomia negata nel 1924, quando, su iniziativa di Carlo Scorza, tali onorificenze vennero imposte a scopo propagandistico all’indomani dell’assassinio di Giacomo Matteotti.
Oggi, a ottant’anni dalla Liberazione, è nostro compito rileggere criticamente quel passato, senza strumentalizzazioni. L’analisi storica, supportata da studi approfonditi, permette di giudicare l’inopportunità di mantenere tributi nati per rafforzare un regime totalitario. L’annullamento di quelle cittadinanze non è una rimozione della storia, bensì un atto di responsabilità civile e politica, volto a preservare la memoria e a educare le nuove generazioni contro ogni forma di dittatura.
Il consigliere provinciale delegato alle politiche della Memoria ha espresso profonda gratitudine ai Comuni che hanno già revocato l’onorificenza, auspicando che altri seguano questo esempio, nel segno di una memoria consapevole e condivisa, libera dalle imposizioni del passato.